“La strega Gobbolina e Babbo Natale”

di Paola Ghilardi

E’ la notte di Natale e al polo nord, dove abita Babbo Natale, si stanno facendo i preparativi per consegnare i regali ai bambini buoni. Babbo Natale sta leggendo le ultime letterine, le renne sono pronte e gli elfi finiscono di caricare la slitta.

***

Scena n° 1: la stanza di babbo Natale (un albero di natale, il camino acceso, la sedia a dondolo e il sacco dei regali) – musica natalizia di sottofondo.

Babbo Natale: Oh, abbiamo finito finalmente: il sacco dei regali è al completo, la slitta carica e le mie renne pronte a partire. Cocca dove sei? Cocca è la mia renna guida, la più vecchietta ma non glielo diciamo ah, ah ah…

Cocca: Le renne stanno mangiando Babbo Natale, perché il viaggio sarà lungo come sempre. Manca ancora un’ora alla partenza e tutto andrà come previsto.

Babbo Natale: Il cielo è uno spettacolo Cocca, bello e trapuntato di stelle come si addice alla notte più bella dell’anno. I bambini ci stanno aspettando e io non vedo l’ora di lasciar cadere nei camini regali e regali.

Cocca: E’ vero Babbo natale, anche noi siamo impazienti, non dimenticarti il campanello!

Babbo Natale: Non lo dimenticherò, il suo suono riempirà di allegria tutto il mondo.

Cocca: Bene, andrò a controllare che tutto vada per il verso giusto. A mezzanotte in punto partiremo!

Babbo Natale: Io intanto mi riposerò qualche minuto sulla mia bella sedia a dondolo….

***

Scena n° 2: polo sud – interno del castello della strega Gobbolina (un tavolo, una sedia vecchia, uno specchio polveroso, qualche ragnatela) – musica tenebrosa di sottofondo.

Strega: Ma….. lontano, lontano, mi sembra di sentire un rumore, voglio affacciarmi alla finestra del castello e scrutare fra i ghiacci… No, ancora loro! Quei maledetti pinguini impertinenti, come ogni giorno, si danno appuntamento sotto le mie finestre per prendermi in giro con quella sciocca filastrocca.

Pinguini:

“La strega Gobbolina
si sveglia la mattina
e dentro il suo castello
avvolta nel mantello
prepara la pozione
per darci una lezione.

Strega streghina
sei proprio gobbolina,
strega stregaccia
noi ti darem la caccia,
strega stregona
mettiti in poltrona
che noi signor pinguini
facciamo gli sciocchini.”

Strega: Come osate, se vi prendo vi trasformerò in topi!

Pinguini: Ah, ah, ah, scappiamo ragazzi. La stregaccia ci vuole trasformare in topi. Via, via!

La strega, a sentire che la prendono in giro, comincia a urlare e i pinguini un po’ impauriti e un po’ divertiti scappano via.

Gobbolina guarda contrariata i pinguini che spariscono nel ghiaccio e si rivolge al suo fedele corvo:

Strega: Tutti i giorni la stessa storia! Non se ne può più di questi pinguini, sono così maleducati con una signora come me, che, appena li prendo, li trasformo in topi. Invece di cantarmi una canzone di auguri, che oggi è il mio compleanno, mi prendono in giro!

Corvo: Padrona, davvero oggi è il tuo compleanno?

Strega: Certo corvaccio della malora, ti sei ricordato di farmi un regalo?

Corvo: Regalo, regalo… io non faccio regali, io sono un corvo cattivo!

Strega: Se è per questo, anch’io sono una strega cattiva, ma oggi voglio un regalo. Vai subito a prendermi qualcosa!

Corvo: Cra… cra… Gobbolina, non posso, non saprei dove andare, al Polo sud non ci sono negozi. E poi, perché vuoi festeggiare, chissà quanti anni hai!

Strega: Chiudi quel beccaccio o ti spiumo, brutto uccellaccio. Io per l’appunto ho solo cen…

Corvo: Cento anni? Ma sei vecchissima!

Strega: Centoventi per la precisione e per una strega sono veramente pochi, e… non ti provare a dire che sono vecchia, perché accendo il forno e ti faccio arrosto con le patatine. Voglio un regalo, voglio un regalo, voglio un regalo!

Gobbolina comincia a camminare freneticamente in su e giù, lasciando scie di magia che spaventano ancora di più il corvo:

Corvo: Basta padrona, conosco qualcuno che fa al caso tuo. L’unica persona che fa regali è Babbo Natale, ma abita al Polo Nord.

Strega: Bravo corvaccio, finalmente una buona idea! Vorrà dire che andrò al polo nord e mi prenderò tutto il sacco con i regali. Ah, che faccia farà quel pancione di Babbo Natale! Quest’anno i bambini aspetteranno invano i loro doni e lui farà una figuraccia. Nessuno gli vorrà più bene. Forza corvo, preparami la scopa magica e così partiamo subito!

Corvo: Partiremo? Io non voglio partire. Aiuto, aiuto!!! Quella scopa è vecchia, sciupata e mi farà cadere in fondo all’oceano!

Ma la strega non sente ragioni, acciuffa il corvo per la coda, sale sulla sua vecchia scopa e parte con un sibilo.

***

Scena n° 3: la stanza di babbo Natale (un albero di natale, il camino acceso, un cesto, la sedia a dondolo e il sacco dei regali) – musica natalizia di sottofondo.

Intanto al polo nord Babbo Natale è intento a riempire il sacco con i regali, a dare le ultime istruzioni agli elfi e a preparare le renne. In tutta quella confusione, a un certo punto sente un leggero grattare alla porta e apre. Alla porta c’è un bel gattino bianco e nero:

Babbo Natale: Oh, mi sembra di aver sentito un rumore, come se qualcuno grattasse alla porta. Strano perché quassù al Polo Nord non arriva mai nessuno. (apre la porta)

Gatto bianco e nero: Miao, posso entrare? Fuori è tanto freddo, le mie zampine sono ghiacciate e la codina intirizzita.

Babbo Natale: Beh, caro il mio micino, qui non puoi stare!

Gatto bianco e nero: Ti prego Babbo Natale, prenderò poco posto, mi metterò lì nel cesto vicino al camino.

Babbo Natale: E va bene, ti darò una ciotola di latte e dei croccantini, ma stai buono perché io mi devo preparare. Devo ancora leggere le ultime letterine prima di partire!

Il gattino entra, si scrolla la neve dal pelo, svelto svelto mangia tutto e si accomoda nel cesto con un sospiro:

Gatto bianco e nero: Qui si che si sta bene, un cesto morbido e un caldo camino! Penso che mi farò un bel pisolino.

Dopo pochi minuti qualcun altro bussa ancora alla porta. E’ la vecchia Gobbolina, che con il corvo, è finalmente arrivata al Polo Nord e ha trovato la casa di Babbo Natale. La strega nasconde il corvo sotto il mantello, gli raccomanda di non gracchiare e fa finta di essere un’anziana nonnina:

Babbo Natale: Ancora qualcuno che bussa? Proprio oggi che ho così tanto da fare! Guardiamo un po’ chi può essere a quest’ora e in questo posto lontano e freddo: oh una vecchina! Buonasera signora…

Strega: Possiamo entrare vecchio pancione, ops volevo dire signore?

Babbo Natale: Prego nonnina, di cosa avete bisogno?

Strega: Oh solo di un bicchier d’acqua. E’ tanto che cammino.

Babbo Natale: Vado a prendervelo, accomodatevi.

Appena Babbo Natale esce dalla stanza per andare in cucina a prendere l’acqua, Gobbolina libera il corvo, si guarda intorno e vede il campanello e il sacco dei regali.

Strega: Eccoci qua corvaccio, siamo arrivati! Il vecchio ciccione è andato a prendermi l’acqua, forza aiutami a cercare il sacco dei regali

Corvo: Padrona non vedi che è lì nell’angolo strapieno di giocattoli!

Strega: Brutto uccellaccio, che me ne faccio dei giocattoli! Sono una strega e voglio un regalo da strega.

Corvo: Ho quel che fa per te, guarda vicino al sacco c’è il campanello di Babbo natale. Quello sì è un super regalo. Però se fossi in te porterei via anche i giocattoli così quei mocciosi rimarranno senza doni e Babbo Natale farà una figuraccia.

Strega: Bravo corvaccio, senza il campanello i bambini non sentiranno la slitta e non andranno alla finestra a guardare incantati l’arrivo del vecchio pancione che, questa volta, non porterà loro proprio niente. Ah, ah, ah. E il campanello a me servirà a spaventare quei pinguini maleducati che non hanno nessun rispetto.

Il viso le si illumina di soddisfazione, prende con una mano il sacco e con l’altra il campanello e cerca di scappare, ma il campanello comincia a suonare. Il gattino si sveglia e cerca di morderla e graffiarla:

Gatto bianco e nero: Gobbolina, ti ho riconosciuta! Lascia stare i doni dei bambini.

Strega: Mai! Li porterò con me al Polo Sud. Oggi è il mio compleanno e voglio un regalo, anzi tanti regali. Allontanati gattaccio o ti trasformerò in un pezzo di ghiaccio.

Gatto bianco e nero: Miao, brutta stregaccia, non te lo permetterò!

Il gatto comincia a rincorrere la strega attaccandosi con le unghie al suo vestito, mentre il corvo spaventato vola fino al lampadario e da lassù osserva la scena. Il folletto, che sta caricando la slitta, sente, arriva di corsa con un bastone e cerca di colpire la povera strega. Gobbolina fa un salto, poi un altro, una giravolta e una capriola, ma non riesce a sfuggire al folletto:

Folletto: Ecco cos’era tutto quel rumore, una strega che cerca di rubare il sacco e il campanello di Babbo Natale. Fermati vecchiaccia se non vuoi che ti bastoni ben bene!

Strega: Corvo aiutami!

Corvo: Non ci penso nemmeno. Finché quel gattaccio famelico non se ne va, io non scendo!

Strega: Ricordati uccellaccio nero che appena ti acciuffo ti spiumo!

Folletto: Babbo Natale, dove sei? Corri, qualcuno vuole derubarti!

Corvo: Attenta padrona, guarda chi arriva!

Babbo natale si affaccia alla porta con un bicchiere d’acqua in mano e Gobbolina si dirige verso di lui gridando:

Strega: Aiuto, aiuto, qualcuno salvi una povera strega!

Babbo Natale: Oh, allora non sei una vecchina!

Strega: Certo che no, sono la strega Gobbolina e abito proprio dalla parte opposta alla tua: al Polo Sud!

Babbo Natale: Perché sei venuta fin qui, cosa avevi in mente?

Strega: Volevo rubarti il sacco Babbo Natale! Oggi è il mio compleanno e volevo un regalo anch’io! Quel corvaccio malefico mi ha consigliata di venire da te, visto che porti tanti doni ai bambini!

Babbo Natale muove la testa con fare misterioso, con una mano si tocca la punta del naso e con l’altra si arricciola la barba, poi guarda la vecchia scopa della strega appoggiata al muro e dice:

Babbo Natale: Ti perdono Gobbolina, tutti si meritano un regalo e io ho trovato quello giusto per te!

Esce e ritorna con un lungo pacco:

Babbo Natale: Ecco qua, puoi aprirlo!

La strega scarta il pacco e ci trova una splendida scopa nuova, con tante lucine, un campanello e un fiocco rosso:

Strega: Oh Babbo Natale, come facevi a sapere che la mia scopa era vecchia e sciupata?

Babbo Natale: L’ho vista appoggiata nell’angolo e, concordo con te, che è veramente da buttare via. Ora che siamo diventati quasi amici, con questa scopa nuova potrai venirmi a trovare senza rischiare di cadere e romperti l’osso del collo. Sai, passate le feste, anch’io soffro un po’ di solitudine e mi farà piacere rivederti qualche volta. Ma è l’ora di andare, i bambini mi aspettano. Gobbolina che ne dici se partiamo insieme?

Strega: Ma certo Babbo Natale, non vedo l’ora di provare la scopa nuova. E’ bellissima! Corvo avanti scendi da quel lampadario.

Corvo: Ma c’è quel gattaccio! Magari mi vuol mangiare.

Babbo Natale: Stasera è la notte più bella dell’anno e tutti saranno buoni. Corvo puoi scendere e tu gattino sali con me sulla slitta! Ciao Gobbolina e buon viaggio, torna pure a trovarmi quando vuoi!

Strega: Sì, stasera è proprio una notte magica, non sono mai stata tanto felice! Avanti corvo, partiamo alla volta del Polo Sud. Buon viaggio Babbo Natale, tornerò a trovarti!

E così la strega Gobbolina e Babbo Natale spariscono tutti e due nel cielo stellato della notte più bella dell’anno. Che dire del corvo? E del gattino? Anche loro trovarono posto, uno sulla scopa e l’altro sulla slitta e tutti furono felici.

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Un pensiero su ““La strega Gobbolina e Babbo Natale”

  • Dicembre 26, 2021 alle 5:59 pm
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    Mi mi piace perché è una fiaba allegra e divertente: i miei nipotini l’hanno apprezzata molto!

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