“Mati e lo sciopero del Natale”

di Stefania Farinella

Mati è stanca, non ce la fa più, troppe ore di lavoro, ma in questo particolare periodo dell’anno è normale, si lavora sempre il doppio.

Mati, la renna, decide di appendere gli zoccoli al chiodo per protesta e dichiara sciopero a Babbo Natale!

La notizia fa presto il giro di tutto il villaggio. Una renna che si rifiuta di compiere il proprio dovere, non si era mai vista.

Babbo Natale doveva assolutamente trovare una soluzione e decide di andarle a parlare.

Mati era seduta a zampe incrociate davanti alla sua stalla, accanto a lei, un grande cartello, sul quale c’era scritto:

SCIOPERO perché SONO STANCA!
VOGLIO ANDARE IN VACANZA!!

Babbo Natale era sbigottito, non gli era mai successa una cosa del genere… Cercò di convincerla, i due parlarono a lungo… Mati era testarda peggio di un mulo, voleva andare in vacanza e non sentiva ragioni! Babbo Natale non sapeva più che dire, fece il possibile per farle cambiare idea, ma…

– Mati, non posso accontentarti, c’è troppo lavoro. Tu sei la numero uno, la Renna che trascina tutte le altre, la mia slitta senza di te non avrebbe una guida fidata! Non pensi a quei poveri bambini che rimarranno senza regali? Non pensi alla delusione dei loro visini, quando, sotto l’albero non troveranno alcun dono? –

Babbo Natale cercò di intenerire il cuore di Mati, egli sapeva, che era la renna più sensibile della sua squadra, ma Mati era decisa a portare avanti la sua protesta… Certo che ci pensava a tutti quei bambini e alla loro delusione, ma la sua caparbietà la rendeva cieca e il cuore era come impietrito, non riconosceva più lo scopo del Natale: rendere felici i bambini.

Furono giorni duri per la nostra amica renna, nessuno si occupava di lei, tutti erano indaffarati; il Natale era alle porte. Babbo Natale aveva così tante cose da fare, ma era anche molto preoccupato, per la spiacevole situazione che si era creata.

La magia del Natale doveva compiersi, bisognava cominciare a caricare la slitta e partire per il primo viaggio. Non è vero che Babbo Natale consegna i regali da solo e in una notte, ha dei validi aiutanti e adesso i doni dovevano essere consegnati a loro, altrimenti non avrebbero fatto in tempo a distribuirli.

Babbo Natale non poteva più attendere, aveva aspettato Mati per più di un’ora e adesso era tempo di partire… Sapeva che senza di lei non sarebbe stata la stessa cosa, lei segnava il ritmo, conosceva la strada ad occhi chiusi e le altre renne si sarebbero sentite perse.

Babbo Natale partì.

Il volo era molto, molto difficoltoso e il cielo non prometteva nulla di buono… una bufera era in arrivo…

– Forza! Forza! Op-Op!! Non mollate mie renne!! Op-Op!! – incitava Babbo Natale con coraggio.

La bufera era impetuosa ed inarrestabile! Babbo Natale faceva fatica a seguire la giusta traiettoria e prese una decisione drastica: dovette optare per un atterraggio di fortuna, nel bel mezzo del nulla; solo una distesa di bianca neve, neve, neve, solo neve…

– Se almeno ci fosse Mati – pensava sconsolato Babbo Natale – Lei saprebbe cosa fare, guiderebbe le altre renne fuori dalla bufera. È l’unica che sa infondere coraggio e guidare le altre fuori dai guai. Come posso contattarla, per chiederle aiuto? –

Ad un tratto Babbo Natale si ricordò di un bambino, che per regalo gli avevo richiesto un cellulare. Un sorriso di speranza solcò il viso del simpatico vecchietto, forse non era tutto perduto, la magia del Natale poteva ancora compiersi. Babbo Natale prese il cellulare, compose il numero e chiamò la centrale operativa dei giocattoli:

– Pronto, pronto! Sono Babbo Natale, sono in panne con la slitta, ho bisogno di Mati, ditele che è urgente, la bufera imperversa…pronto, pronto!! Non vi sento più! Pronto, pronto… –

La comunicazione cadde, le linee telefoniche erano disturbate e la bufera sempre più violenta. Non rimaneva altro che aspettare e sperare nel buon cuore di Mati. Babbo Natale sapeva che essa non l’avrebbe deluso, non aveva dubbi, sarebbe corsa in loro soccorso.

A Mati giunse l’SOS, non ci pensò due volte e… al galoppo attraverso le intemperie… Cavalcò a lungo, ma di Babbo Natale nemmeno l’ombra…quando improvvisamente un puntino rosso sull’immensa distesa bianca, attirò la sua attenzione:

– Babbo Natale! Babbo Natale! – urlava disperatamente Mati.

– Mati! Mati! Siamo qui, tra le due querce – gridava Babbo Natale sbracciandosi energicamente.

– Arrivooooooooo!!!!!!!! –

Mati scese in picchiata tenendo ben in vista quel puntino rosso e mammano, che essa si avvicinava al suolo, diventava sempre più grande.

– OH, Babbo Natale come sono dispiaciuta…- disse Mati amareggiata.

Ma Babbo Natale non la fece nemmeno finire di parlare.

– Mati, non abbiamo tempo da perdere, non sono arrabbiato con te, ne parleremo una volta giunti alla base operativa dei giocattoli, adesso tocca a noi! –

– Sono pronta Babbo Natale! –

Mati si mise in posizione, batté tre volte la zampa destra sulla neve e…partenzaaaaaaaaa!!!!!!!Tutte le renne allineate contro la bufera!

– Teste basse, puntate gli zoccoli: 1-2-3 puntate! Avanziamo con forza, ancora…1-2-3 puntate!!!! – incitava Mati risoluta.

Lottarono contro il vento e il gelo più ostinato, la neve offuscava loro la visuale, ma furono tenaci. Il ritmo di Mati non aveva eguali! Lavoro di squadra, tutte sincronizzate; era uno spettacolo meraviglioso osservarle, mentre squarciavano il cielo con una lunga scia luminosa…

CENTRALE OPERATIVA DEI GIOCATTOLI.

Dopo la scampata sciagura, Babbo Natale chiama Mati a rapporto:

– Mati sono fiero di te e del tuo lavoro. So che ogni anno ti chiedo tanto e a volte più di quello che ti spetterebbe, ma abbiamo una missione importante da compiere, da noi dipende la felicità dei bambini – disse affettuosamente Babbo Natale.

La renna era mortificata, non sapeva dove nascondere quel musetto rosso per la vergogna, così chiuse gli occhi e con tutto il fiato che aveva in gola disse:

– Babbo Natale, io non volevo fare i capricci di Natale, tu sei sempre preso da mille cose, lavoro, lavoro, sempre lavoro e non mi dici mai che sono stata brava e quanto sia importante quello che faccio per te… –

– Non te lo dico, perché lo sei, TU SEI BRAVA ed INDISPENSABILE, senza di te le altre renne non sono in grado di volare nel giusto modo ed io non posso consegnare i regali senza la mia renna migliore. Hai ragione, te lo devo dire spesso, è importante far sentire bene gli altri e circondarli di affetto; siamo sempre molto indaffarati che certe cose le diamo per scontate. Ma da adesso in poi avrò più cura di te e tu di me!!!! –

Mati e Babbo Natale si abbracciarono a lungo. Lo sciopero dunque era stato il pretesto per attirare l’attenzione del simpatico vecchietto, ma bastava dirlo, esporre il problema senza fare tante storie e tutto si sarebbe risolto.

Beh servirà da lezione a Mati, la prossima volta ci penserà bene prima di fare i capricci di Natale.

Intanto la magia si era compiuta e mille sorrisi illuminavano tutto il mondo…Per ogni sorriso una piccola stella del firmamento si accendeva…Quella notte il cielo era stellato, luminoso e splendente…

– OH-OH!!!!! – si sentiva riecheggiare e in lontananza infiniti campanellini riempivano la volta celeste di suoni fatati.

***

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“Mati e lo sciopero del Natale”

3 pensieri su ““Mati e lo sciopero del Natale”

  • Dicembre 29, 2021 alle 10:20 pm
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    Maestra Stefania sono Esraa mie piaciuto molto il racconto di natale.❤️🥰🌹🤩❤️

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  • Gennaio 6, 2022 alle 4:13 pm
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    Maestra Stefania mi ha piaciuto moltissimo il racconto di Natale ibrahim

    Rispondi
  • Gennaio 25, 2022 alle 12:27 pm
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    A volte basta poco….cosa ci costa dire un BRAVA/O in più?!
    un ti voglio bene in più?!?
    Grazie Stefania!

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