“Il primo bagno dell’estate”

di Rosalia Alberghina

Una donna anziana e un ragazzo camminano sulla battigia. Lei gli porge il braccio malfermo, lui lo avvolge come se fosse un tesoro prezioso da proteggere. E in effetti è così. Accompagna la sua adorata nonna a fare un bagno. È il primo della stagione e lei lo ha desiderato con struggimento per tutto l’inverno.

E’ visibilmente emozionata.

Non soltanto perché l’accompagna il miglior cavaliere che potrebbe desiderare, ma anche perché, durante quei lunghi mesi chiusa in casa con lo spettro del coronavirus, ci ha pensato tanto al suo mare. Si è domandata tante volte se lo avrebbe rivisto, se avrebbe potuto sentire di nuovo il vento sul suo viso che le scarmiglia i capelli ormai radi.

Lui è dritto come una freccia. Cammina sicuro con lente falcate per adeguarsi al passo fiacco e incerto della nonna. Il viso è quello di un giovane uomo, appena uscito
dall’adolescenza, la pelle lucida e abbronzata di chi ha vissuto ancora poche primavere. E’ in netto contrasto con quella della sua nonna. E’ segnata da rughe profonde sul viso, è cadente nelle braccia e nelle gambe come un panno bagnato steso al sole.

Impiegano un’eternità a fare pochi passi. Lui è paziente, ogni tanto si ferma per farla riposare. Potrebbe chiedere alla ragazza bionda, due sdraio più giù della sua, di fare un bagno insieme. Si scambiano occhiate curiose da giorni anche se si dicono solo “ciao” la mattina quando arrivano in spiaggia. Per lei c’è ancora tempo, per la nonna purtroppo no. Sì è accorto che non è più la stessa da quando il nonno se n’è andato ormai tre anni fa.

Lei è serena in volto, mentre pian piano sente il fresco e il salato dell’acqua che ora le arriva a metà coscia. Suo nipote è così alto che il mare gli lambisce appena i polpacci. Il suo corpo sta cedendo agli anni, ma la sua testa è quasi come un tempo. In questo momento le torna in mente quando lui aveva pochi anni ed era lei che lo sorreggeva mentre imparava un passo dietro l’altro a camminare su questa terra. Le sue ossa non scricchiolavano a ogni passo e i suoi capelli erano ancora folti anche se già completamente canuti. C’era ancora sua marito accanto a lei. Era così orgoglioso di quel nipotino dolce e caparbio con la testa piena di riccioli biondi.
Il cuore salta un battito al ricordo del suo sposo che non c’è più.

< < Non avrebbe sopportato il lockdown! Lui che solo la malattia era riuscito a tenerlo fermo a letto > > si consola quando la nostalgia le serra il respiro.

Scuote la testa. Guarda di fronte e sé, lì dove il mare incontra il cielo e si rasserena. Hanno impiegato dieci minuti per raggiungere la boa bianca, ma a lui non è dispiaciuto. Si è goduto ogni singolo passo, ha adeguato la sua andatura a quella della nonna, lenta e cadenzata. Ha annusato l’aria marina, se n’è riempito le narici mentre, sorridendo, sentiva il braccio della nonna stretto forte attorno al suo. Una sensazione così familiare. Gli occhi iniziano a pizzicare agli angoli.

Ora l’acqua le arriva sotto il seno, si volta verso di lui.

Si guardano come due innamorati con gli occhi ridotti a fessure a causa della luce solare.

Lui sorride e lei fa un sospiro.

E’ grata alla vita, è grata al destino che le ha concesso un’altra estate, è grata… e si gode ancora una volta i suoi due grandi amori amori.

***

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Silloge #DiSpiaggiaeDintorni – Rosalia Alberghina – Lettera32 Il Blog
“Il primo bagno dell’estate”

Un pensiero su ““Il primo bagno dell’estate”

  • Novembre 10, 2021 alle 1:54 am
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    Tenerissimo racconto. In una realtà dove gli anziani sono.spesso come uno ” scarto” emoziona la tenerezza di sguardi e gesti…soprattutto per chi questo affetto l’ ha perso per sempre.

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