Babbo Natale e Befy, quando nasce un amore

di Roberta Braghelli

Babbo Natale

Sono giorni che questo mal di schiena non mi dà tregua. Gli Elfi sono in fibrillazione, è la vigilia di Natale e siamo ancora indietro con gli impacchettamenti. Hanno ragione Elfo Sisimo e Elfo Barbito quando mi fanno notare che mi ci vorrebbe un aiuto; ma non un aiuto qualsiasi, loro per AIUTO intendono lei, solo lei, la super efficiente, la fantastica Befy. Abitiamo nello stesso villaggio, io sulla cima della montagna, lei a valle. Nelle giornate freddissime di tramontana distinguo la sua casa tra le tante. Apparentemente, nel resto dei giorni dell’anno, viviamo vite insospettabili; siamo due in “incognito”. Le nostre case godono di un piano sotterraneo ampio e attrezzatissimo, sconosciuto al mondo. Qui riceviamo le lettere, ci “trasformiamo”, prepariamo i doni con i nostri fedeli aiutanti. Nei secoli ci siamo evoluti anche noi, io e Befy; il navigatore satellitare ci guida nella consegna dei doni, con il computer e il tablet siamo in contatto con i nostri amici nel mondo, per telefonare abbiamo il cellulare, siamo anche noi “social”. E’ che io Befy la conosco da sempre, da millenni. Siamo solo amici. Lei ha un carattere forte, è volitiva, determinata, fiera della sua indipendenza, del suo lavoro. Pochi giorni fa però lei è scivolata dalle scale della sua casa. Scendeva dal piano superiore al sotterraneo per andare ad accudire la fedele scopa magica. Mi ha telefonato e sono corso da lei. Nel vederla così dolorante mi sono commosso. Ho letto nei suoi occhi la solitudine, ho visto una crepa in quella corazza d’acciaio. L’incrinatura della sua voce mi ha rivelato più cose di lei che non mille parole. Ho connesso il mio cuore al suo. E’ stato un attimo e in quell’attimo ho colto l’eternità. Befy ha chiamato me, solo me, non ha cercato altri. L’ho sollevata prendendola in braccio e in quel momento ho capito che ero da sempre innamorato di lei. Sono rimasto tutta la serata. Abbiamo parlato di noi, bevuto vino, cenato insieme e bevuto vino di nuovo. Mi sono addormentato come un bambino sul suo divano e risvegliato solo alle prime luci dell’alba. A malincuore sono venuto via da quella casa. Sono un uomo semplice, non ho un fisico palestrato, mi pare evidente. Sono timido con chi amo. Infatti da quella sera non l’ho più né vista né sentita. Che grandissimo sciocco! Ora sono indeciso se chiamarla. Il male alla schiena aumenta e sono veramente in ritardo con i regali. Elfo Sisimo e Elfo Barbito sono “elettricamente ansiosi”. Dirò loro di andare a cercarla. Ho bisogno di lei e non perché ho mal di schiena. Mi fa male il cuore. Il problema è che ho paura. Paura che rifiuti il mio amore. Ho da offrirle solo quello. O lei o nessuna al mio fianco.

Befana

Ma io uno più sveglio non lo potevo incontrare? Sono secoli che ci parliamo, che ci confidiamo problemi e ci esortiamo nei nostri momenti bui. Ho ascoltato i suggerimenti di Bermina, la mia fedele scopa magica, che mi consigliava di dare uno scossone a questa apparente amicizia – quasi amore. Abbiamo architettato la mia caduta dalle scale. L’ho fatto bere, mangiare e poi bere. Mi sono accoccolata con lui sul divano, l’ho guardato negli occhi – e che occhi, verde-azzurro intenso, solo lui poteva averli – … ma insomma! E’ sparito come il sale nell’acqua. Puf! Non mi ha più telefonato, né inviato un’email, un messaggino. Non pretendo mica la dichiarazione di Mr Darcy a Elizabeth Bennet, anche se un “mi avete stregato anima e corpo .. vi amo con grande ardore” non mi dispiacerebbe proprio. Gliel’ho fatto capire che sotto quest’armatura c’è un cuore romantico. Non lo so… devo dare fuoco alla casa per avere la sua attenzione? Ora vado a chiamare Flora, la mia aiutante, iniziamo a preparare le calze. E’ vero che è la vigilia di Natale ma il sei Gennaio arriva in un baleno. Sono in ritardo con le confezioni. Scrocchio, il mio gatto nerissimo e speciale, mi sta guardando di traverso. Lui vuole che sia io a dichiararmi. In fondo i tempi sono cambiati. Certo, essere rifiutati non è piacevole ma così io e Babbo non possiamo proseguire il nostro rapporto. Gli scriverò una lettera, anzi no. Sarò lapidaria, solo una frase: Ti amo. E tu? Scrocchio e Bermina hanno un messaggio da consegnare a quel testone che vive lassù, in montagna. Perché non glielo scrivo con il cellulare? Perché non sopporto l’ansia di attendere che quelle doppie spunte di consegna diventino blu. Mi è intollerabile la mancanza di una risposta. Anche se, in fondo, il silenzio è pur sempre una risposta. Se così sarà metterò il cuore in modalità aereo. O lui o nessuno al mio fianco.

Babbo Natale

Elfo Sisimo e Elfo Barbito si rifiutano di andare a cercarla. E’ incredibile! Sono ostaggio degli Elfi! Vogliono che le scriva una lettera romantica e che mi scusi per essere sparito, ma il mio non è ghosting … è proprio paura! Sono irremovibili. Mi stanno tirando giù dalla libreria la raccolta di poesie d’amore dei più grandi poeti italiani e stranieri, vogliono che scelga una poesia e che gliela dedichi. Ma io so cosa scrivere. Ho scelto un frammento di una tra le lettere d’amore più belle mai scritte, quella di Cesare Pavese a Connie, in questo momento mi rispecchia: “Ti amo. Di questa parola so tutto il peso – l’orrore e la meraviglia – eppure te la dico, quasi con tranquillità. L’ho usata così poco nella mia vita, e così male, che è come nuova per me.” Finalmente li ho convinti. I due Elfi sono partiti con il bigliettino. Adesso non mi resta che attendere.

Befana

O santi Elfi protettori! Si è dichiarato nel momento in cui anch’io l’ho fatto! Non so se ridere o piangere, di gioia s’intende. Adesso corro da lui, a piedi, certo. Scrocchio e Bermina non sono tornati dalla consegna del mio messaggio. La strada che mi porta da Babbo non è mai stata così breve. Però… che colpo basso citare Pavese! Avevo postato il frammento di questa lettera qualche giorno fa sui social. Mi spiava! Mi fermerò da lui per aiutarlo, ha bisogno di me. Io ho bisogno di lui. E se vorrà consegneremo insieme i doni … certo, la notte tra il cinque e il sei gennaio, io e lui sulla scopa…

Babbo Natale

Sta arrivando. Siamo entrambi innamorati. O lei o nessuna. Questa sarà una tra le notti più indaffarate della mia vita ma non sarò solo ad affrontarla, finalmente! Se vorrà, guiderà lei la slitta. Sarà un piacere per me. Guardate in alto questa notte! C’è Amore nell’aria!

Befana

Sto arrivando. Siamo entrambi innamorati. O lui o nessuno. Mi ricorderò a lungo di questa notte, ho il cuore in fibrillazione. Faremo in tempo… faremo in tempo… ripeti con me Befy… questa volta il mondo avrà una sorpresa ad attenderlo. La consegna dei regali e delle calze sarà fatta insieme! Viva l’Amore!

Babbo Natale e Befy quando nasce un amore – Roberta Braghelli (Lettera32 Il Blog)
Babbo Natale e Befy, quando nasce un amore

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