La Pasqua dei bimbi

di Vincenzo Campisi

Ricordo benissimo quel giorno: il cielo si squarciò e lame di luce lampeggiarono sulla spiaggia in cui mi rifugiavo per placare l’angoscia che si era abbarbicata in ogni rivolo della mia anima.

Quando i miei due gemellini vennero alla luce, il mio ventre si riempì dell’ansia che ogni madre deve provare al pensiero di crescerli orfani di padre.

Avevo perso mio marito dopo una lunga malattia, poco prima di Pasqua. Era un fisico teorico noto in tutto il mondo per i suoi studi sulla possibilità di viaggiare nel tempo, ma era anche un appassionato di Gesù: adorava la perfezione del comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”: solo Dio poteva averlo concepito, era solito ripetere. Da tempo, si cimentava nella scrittura di un decalogo per bimbi che declinasse concretamente quel comandamento, affinché potesse celebrarsi la resurrezione a nuova vita dell’umanità.

Quel giorno, vidi piombare dal cielo quello che pensavo un meteorite, ma che si rivelò essere un capsula su cui troneggiava l’effigie di mio marito: c’era riuscito!

Svitai il tappo e vi trovai dentro il suo decalogo per bimbi: Pasqua aveva fatto il suo miracolo…

Affido a voi lettori le sue parole, sognando la Pasqua dei bambini.

I

Bimba mia, bimbo mio,

di due cose nella vita dovete essere gelosi: della vostra educazione e del vostro tempo libero. Non permettete a nessuno di farvi oltrepassare la soglia che vi getta nel mondo belluino, ove impera il ruggito che annulla le umane passioni. Siate appassionati della vostra buona educazione. Qualunque lavoro farete, ricordatevi di trovare sempre il tempo libero per coltivare le vostre passioni e per prendervi cura delle persone con cui condividerete il vostro cammino.

II

Bimba mia, bimbo mio,

vivete sempre pensando che ogni creatura umana è preziosa agli occhi di Dio; rispettate tutti e soprattutto voi stessi: se non siete in pace con voi stessi, difficilmente lo sarete con gli altri.

III

Bimba mia, bimbo mio,

quasi sempre, la vita è un gioco a carte scoperte. Circondatevi di belle persone, coltivate bei pensieri, praticate il bene e vedrete come è semplice leggere le proprie e altrui carte del gioco più bello che c’è al mondo: la vita.

IV

Bimba mia, bimbo mio,

il destino può giocarci brutti scherzi, ma in uno straordinario numero di casi siamo liberi di scegliere la via del Bene.

V

Bimba mia, bimbo mio,

rammentate che non si vive alla ricerca della felicità, sarà lei a bussare alla vostra porta: la felicità è una condizione interna all’essere, debolmente legata a ciò che è fuori da voi.

VI

Bimba mia, bimbo mio,

imparate quanto più presto possibile che i problemi nella vita sono di tre tipi: 1) quelli più grandi di noi, per i quali potete solo pregare il vostro Dio; 2) quelli per cui dovete dare tutto voi stessi per risolverli e per i quali non esitare un attimo a chiedere aiuto; 3) quelli che non vale nemmeno la pena considerarli problemi. Tenete bene a mente che ogni problema ha degli antecedenti e delle conseguenze. È su ciò che causa il problema che dovete concentrarvi. Scoprirete che, molto spesso, c’è pure il vostro zampino…

VII

Bimba mia, bimbo mio,

la vita è di una bellezza indicibile, ci sono mille cose da fare, da vedere, da scoprire. Non fatevi sopraffare dallo studio, dal lavoro, dagli impegni: godetevela! Potete fare tantissimo nella vita, basta solo un po’ di buon senso organizzativo e tanta pulizia nella mente.

VIII

Bimba mia, bimbo mio,

incentrate la vostra vita su queste tre parole: consapevolezza, gentilezza, leggerezza. Studiatene l’etimo, la definizione, approfonditene il significato e fatene il vostro viatico.

Di ogni parola, ragionamento, pensiero coglietene l’intima essenza, ogni singola parte, cercate ogni possibile inferenza/conseguenza. Non date nulla per scontato, ma problematizzate ogni sapere e sperimentate ogni vostra conclusione.

Siate sempre gentili. La gentilezza è la cifra dell’umanità, ne ha segnato il cammino ed è il dono più bello che possiamo dare al nostro prossimo. La gentilezza paga. Sempre.

Siate leggeri con voi stessi e con gli altri. Non colpevolizzatevi e non colpevolizzate. L’errore è la molla del progresso. Quanti errori hanno commesso le menti più eccellenti prima di formulare teorie, opere d’arte? Un’infinità…

Spostate sempre un po’ più avanti l’orizzonte del problematico e, pian piano, capirete che i problemi, sovente, sono solo nella vostra mente.

IX

Bimba mia, bimbo mio,

siate sempre misericordiosi, prendete a cuore la “miseria” altrui, provate compassione e contribuite a indicare una via cui incamminarsi per uscire dalla sofferenza.

X

Bimba mia, bimbo mio,

dedicate tutta la vita alla ricerca dell’unità, della radice delle cose: niente si aggiusta se non sapete riconoscere e mettere in sesto le parti che lo compongono.

La Pasqua dei bimbi (Vincenzo Campisi) – Lettera32 Il Blog
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