Scrivere un breve racconto con le parole: anno, Befana, cappello, scopa, notte, gatto e quadro.
Scrivi una breve storia che contenga, al suo interno, le sette parole: anno, Befana, cappello, scopa, notte, gatto e quadro.
Il Natale è appena passato, ma ci aspettano ancora altre feste molto interessanti da vivere e condividere con gli altri. Siete pronti a cimentarvi con un nuovo esercizio di scrittura? Noi continuiamo a spronarvi per quanto riguarda la vostra creatività e… abbiamo aumentato ancora la difficoltà! 🧙⛄🎄
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Scrivete una breve storia, anzi… brevissima… utilizzando un massimo di 150 parole, che contenga le seguenti parole: anno, Befana, cappello, scopa, notte, gatto e quadro. L’ordine di scrittura delle parole lo decidete voi. Esempio: potete iniziare con Befana e finire con quadro.
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E’ tempo di salutare il vecchio anno, per dare spazio al nuovo! Magari lo possiamo già fare in compagnia della vecchietta più simpatica che ci sia! 🧙
Che dite…??!? Sempre una bella sfida! Volete provare a superarla???!
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❌ATTENZIONE ❌
📌 Regole dell’esercizio di scrittura (leggere con attenzione):
– scrivete nei commenti sotto questo articolo;
– si può scrivere solo un commento a persona;
– utilizzate fino ad un massimo di 150 parole;
– la frase deve contenere le parole: anno, Befana, cappello, scopa, notte, gatto e quadro;
– per il conteggio delle parole fate attenzione a questo esempio: “l’albero” sono due parole e non una. Il computer, visto che sono attaccate, ne considera solo una, sbagliando il conteggio finale.
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La breve storia/frase, per essere pubblicata su Lettera32 Il Blog, deve essere INEDITA e non pubblicata né su carta (libro/riviste/ecc.), né su e-book, né tantomeno su nessun altro canale, sito, social, ecc.. Tutti coloro, che non rispetteranno questa regola, verranno esclusi dall’iniziativa con la conseguente cancellazione del loro breve componimento.
👉Le storie più carine e significative verranno pubblicate sui canali del Blog Lettera32.
“Scrivere… scrivere… scrivere… occorre fare sempre esercizio con penna e foglio in ogni modo e maniera.”
Questo il link del nostro sito, dove trovate gli esercizi di scrittura da noi proposti:
Esercizi di scrittura.
Cosa aspetti… elabora le idee e… scrivi adesso nei commenti!!!Le pubblicazioni delle frasi non seguiranno un calendario preciso, quindi… continuate a seguirci tutti i giorni, come fate sempre!
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Queste le frasi selezionate.
Buona Lettura.
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Qui sotto troverai i commenti dei nostri autori relativi all’esercizio in questione.
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In Italia i bambini aspettano la Befana che con la sua scopa svolazza in ogni dove e calando dai camini porta calze e doni a tutti buoni e cattivi. Ormai nessuno di loro si preoccupa d’essere più tanto buono, il carbone non è più in nessuna di quelle. I nostri vecchi ricevevano un mandarino, delle noci, i fichi e nulla più. Adesso sulle cioccolate ci sono le fabbriche che la fanno da padrone e dettano la tendenza immettendo sul mercato calze già riempite di leccornie. A cavallo di una scopa essa viene rappresentata da illustratori nei modi più disparati; chi l’adorna di un cappello a punta con falda larga, chi con un gatto che le tiene compagnia, come nel quadro dell’infanzia, chi la dipinge con un naso adunco e con nei vistosi. Fluttua nella notte stellata lasciandosi dietro il vecchio anno con l’auspicio che il prossimo sia migliore.
Il freddo era pungente, di notte la temperatura era scesa sotto lo zero. Armida, detta la Befana, per quel cappello a punta che aveva sempre in testa, lo aveva sentito tutto , stretta al gatto Mimi. A nulla era servita la coperta che i volontari le avevano dato , e nemmeno i cartoni con cui si copriva Sì alzo a fatica, si tiro bene il cappello sulla testa e con la scopa pulì il suo giaciglio. Mai abituarsi a vivere nel marciume, si ripeteva. Come tutte le mattine, il pensiero andò al suo Gigi, che non c era più. Lo aveva trovato lei lo scorso inverno, morto sotto le coperte, proprio accanto al suo giaciglio. Tra le sue cose, aveva trovato il quadro di una giovane donna, un fremito di gelosia le pizzicò il cuore, ed il rammarico di averlo conosciuto tra i cartoni di un marciapiede .